L’Emergenza

L’EMERGENZA SOCIO-ECONOMICO-
AMBIENTALE DEL BACINO DEL SARNO

Lo sviluppo industriale e demografico nell’intero bacino idrografico del Sarno, avvenuto a partire dalla seconda metà del ‘900, ha accelerato in maniera esponenziale lo sfruttamento avventato ed irrazionale del fiume.

 Nell’intero bacino idrografico del Sarno la crescita delle città non coincise con un progetto organico delle reti fognarie e dei relativi impianti di trattamento, pertanto, nel tempo il fiume e il suo articolato sistema di canali e torrenti divenne alla fine degli anni 90 anche il sistema per poter smaltire le acque reflue dell’intero territorio.  La mancata pianificazione di un adeguato sistema fognario di tutti i comuni del Bacino agli inizi del ‘900 segnò il lento e graduale aumento dell’inquinamento del fiume e dei suoi canali come testimoniato dai diversi studi eseguiti in particolare a partire dalla seconda metà del ‘900.

   1968

Lo Studio condotto dall’istituto di Biologia Generale dell’Università di Napoli rilevò, grazie ad analisi chimico-fisiche effettuate sulle acque in 20 punti di campionamento lungo il fiume Sarno e i suoi due principali affluenti, il Solofrana e il Cavaiola, la presenza di scarichi fognari civili, scarichi industriali e residui di sostanze chimiche usate in agricoltura.

  1975/86

Gli Studi dell’Istituto di Chimica Agraria dell’Università di Napoli attestarono che la capacità autodepurativa del fiume a partire dal tratto medio risultava compromessa.

  1990

Esami condotti dalle Unità Sanitarie Locali rilevarono una elevata concentrazione di cromo, proveniente dal polo conciario di Solofra.

  1992

Gli scarti di pomodoro contenuti nei reflui delle numerose industrie conserviere giunsero sulle rive di Capri suscitando un clamore nazionale.

  1995

l’inquinamento del fiume e dei suoi canali registrava i suoi livelli massimi e molti di questi corpi idrici superficiali erano diventati delle vere e proprie cloache. In tutti i territori del bacino il fiume era l’unica modalità per poter smaltire le acque reflue prodotte nei comuni.

  14/04/1995

rappresenta una data molto importante per il fiume e per i suoi affluenti; con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, infatti, fu dichiarato lo stato di emergenza socio-economico ambientale nel bacino idrografico del Fiume Sarno. La dichiarazione dello stato di emergenza consentì di avviare la programmazione per la costruzione delle complesse opere fognarie e depurative necessarie per consentire di liberare il fiume dagli scarichi fognari di tutti i comuni. Per la gestione di un programma articolato e complesso, nel 1995, il Prefetto di Napoli fu nominato commissario delegato per il superamento della dichiarata emergenza e si diede inizio a tutte le attività di progettazione delle reti fognarie e degli impianti di depurazione a servizio delle stesse. Nel 2003, per dare maggiore impulso al programma strategico di risanamento ambientale del fiume, il Generale Roberto Jucci fu nominato, in sostituzione del Prefetto di Napoli, Commissario delegato per il superamento della predetta emergenza. Il Generale, dal 2003 al 2011, anno in cui fu sostituito nelle funzioni di commissario per l’Emergenza Sarno dal Provveditore Interregionale per le Opere Pubbliche per la Campania ed il Molise, diede notevole impulso alla progettazione e all’esecuzione di diverse e importanti opere fognarie e depurative in tutti i comuni del bacino idrografico che consentirono di avviare l’opera di risanamento del fiume. Il completamento degli interventi della struttura commissariale fu affidato nel 2013 all’agenzia Regionale ARCADIS e successivamente nel 2016 alla Regione Campania, le quali hanno consentito nel tempo di dotare il territorio di importanti Infrastrutture depurative:
Depuratori

Il programma degli interventi delle strutture commissariali e regionali ha consentito di completare diversi schemi depurativi e ha avviato alla depurazione i reflui dei seguenti comuni del bacino idrografico del Sarno:

Località

Il completamento delle reti fognarie comunali e dei sistemi di trasporto agli impianti di depurazione comprensoriali ha consentito di ottenere un graduale miglioramento dei livelli di inquinamento del Sarno e dei suoi canali, superando già molte criticità ambientali in diversi comuni. Nel 2015 con uno specifico intervento legislativo (L.R. n. 15/2015), la Regione Campania provvede ad un riordino del Servizio Idrico Integrato regionale prevedendo la costituzione dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) unico Regionale e dell’Istituzione dell’Ente Idrico Campano a cui vengono affidate, tra l’altro, tutte le funzioni di pianificazione e gestione degli interventi necessari ad efficientare i servizi di fognatura e depurazione. L’Ente Idrico Campano diventa operativo nel 2018 e dà immediato stimolo alla ricognizione, e successiva pianificazione, di tutti gli interventi per completare gli schemi fognari e depurativi del Sarno. Nel 2019, la Regione Campania per dare nuovo impulso al programma di risanamento costituisce, nell’ambito dell’Ufficio Speciale Grandi Opere, la Direzione Organizzativa “Risanamento ambientale del bacino idrografico del fiume Sarno” a cui affida la definizione ed attuazione, a titolarità e/o a regia, del Piano degli interventi di rilevanza regionale di mitigazione del rischio idraulico/idrogeologico e di completamento/adeguamento del sistema fognario-depurativo del bacino idrografico del fiume Sarno. Alla stessa direzione regionale vengono affidati la gestione dei rapporti con l’Ente Idrico Campano per la gestione dei collettori e degli impianti di depurazione comprensoriali del bacino idrografico del fiume Sarno e per la definizione dei relativi indicatori di efficienza e di efficacia. In questo nuovo contesto di pianificazione Regionale nell’agosto del 2020 viene sottoscritto un Protocollo di Intesa tra Regione Campania, Ente Idrico Campano e GORI nell’ambito del quale sono affidate a GORI tutte le attività di progettazione per il completamento degli schemi fognari depurativi del Fiume Sarno che permetteranno di completare il programma di investimenti “Energie per Il Sarno” predisposto da GORI per superare definitivamente il problema ambientale del fiume e dei suoi affluenti. Con la sottoscrizione del Protocollo di Intesa Sarno viene stabilito che entro il 2025 dovranno essere completati tutti gli interventi fognari e depurativi programmati per eliminare gli scarichi fognari nel fiume e completare i sistemi fognari i cui lavori furono progettati e avviati nel 1995. Si metterà fine, dunque, a distanza di trent’anni, ad un piano di realizzazione di reti fognarie e impianti di depurazione reso difficile dalle peculiarità di un territorio molto complesso in cui le reti fognarie sono state solo l’ultimo tassello di un articolato sviluppo dei Comuni.

Gli scarichi fognari in ambiente

Il programma di Bonifica avviato dalle strutture commissariali nel 1995 ha consentito di raggiungere importanti traguardi consentendo di dotare il territorio del Bacino idrografico del Fiume Sano di importanti infrastrutture fognarie e depurative; tuttavia il mancato completamento di diversi interventi ha comportato la presenza di scarichi provenienti da bacini fognari non sottoposti ad un preventivo trattamento, che si immettono direttamente nel Sarno e nei suoi diversi affluenti. La GORI, che gestisce tutte le reti fognarie e gli impianti di depurazione dei comuni del Bacino Idrografico del Sarno, ha da tempo rilevato in maniera puntuale le reti fognarie comunali censendo tutti gli scarichi nel fiume e nei suoi canali provenienti dalle porzioni di territorio che al momento non sono servite da un servizio di depurazione. Tali rilievi hanno confermato i punti di scarico censiti sin dal 1995 dalle strutture commissariali e utilizzati per la definizione degli schemi fognari depurativi dei singoli comuni. Nell’ambito delle sinergie instaurate tra la Regione Campania, l’Ente idrico Campano e la GORI, con la definizione del programma di investimento “Energie per il Sarno”, sono state pianificate tutte le attività necessarie per eliminare i 113 punti di scarico nel Sarno e nei suoi affluenti, ma più in generale nei diversi corpi idrici superficiali del territorio. Con la definizione del programma di completamento delle reti fognarie è stata precisamente definita la posizione di tutti gli scarichi fognari non depurati che determinano le criticità ambientali del bacino del Sarno, e nel contempo l’intervento che darà definitiva soluzione al singolo scarico. La struttura tecnica della GORI, che sta seguendo l’importante programma di risanamento ambientale, provvederà ad aggiornare costantemente lo stato di attuazione dei diversi interventi in maniera da informare i cittadini dello stato di avanzamento del percorso del definitivo risanamento ambientale e del completamento del sistema fognario e depurativo dell’intero territorio.

Foto l'emergenza